L’attore ha presentato il nuovo spettacolo a Palazzo Mistrot
Villarbasse – Condensare 38 mila versi in un’ora e mezza di spettacolo: per riuscire nell’impresa, Piero Leonardi ha dovuto clonarsi, creando un sé medesimo, voce recitante, chiamato Galileo Nardi, abbreviato in Leo Nardi.
L’«Orlando furioso» di Ludovico Ariosto è l’ultima fatica dell’attore rivolese, presentata domenica a Palazzo Mistrot in una sala gremita (come al solito). Il ritmo delle ottave del poeta ha accompagnato una selezionata sequenza di quadri, con «le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, l’audaci imprese», la bella Angelica, il castello di Atlante, Medoro e Cloridano, fino alla furia di Orlando e al senno dell’eroe recuperato da Astolfo in un’ampolla sulla Luna.
La fantasia è la protagonista dello spettacolo, tra pupi e mimi immaginari, e cavalli a dondolo con ombre da destrieri. Leonardi si sdoppia, spiega e declama, alternando con naturalezza i ruoli di maestro e narratore.
Lascia il primo commento su "Piero Leonardi si sdoppia per catturare l’Orlando furioso"