Villarbasse – È stato lo stesso don Gianni a dare oggi la notizia ai fedeli durante la messa della domenica: «Sento il dovere di darvi un’informazione di carattere personale. In questi ultimi anni ho subito un processo penale che si è concluso venerdì con una sentenza di assoluzione». Al termine della funzione molti parrocchiani hanno manifestato la propria vicinanza al sacerdote.
L’inchiesta, avviata a Roma nel 2014, ha riguardato una transazione del 2007 per un contenzioso sui beni della Fondazione Gerini, stimati in oltre 600 milioni di euro. L’ente è sottoposto al controllo dei Salesiani e don Giovanni Mazzali è stato indagato in quanto all’epoca dei fatti ricopriva il ruolo di economo generale nella congregazione. Il sacerdote era accusato di concorso in frode insieme all’avvocato Renato Zanfagna e al finanziere Carlo Moisé Silvera.
Il processo è stato molto complesso, con numerose udienze e una sfilata di testimoni eccellenti, tra cui alti prelati come l’ex segretario di Stato Tarcisio Bertone, e si è chiuso in primo grado venerdì con la sentenza di assoluzione per tutti gli imputati, emessa dal giudice dopo 40 minuti di camera di consiglio perché «il fatto non sussiste».
Mi felicito con don Gianni e gli auguro di non dover più subire la pressione mediatica che in questi anni ha gravato su di lui, titolandone una precipitosa condanna.
Mi permetto di auspicare che il suo servizio a Sangano e Villarbasse possa continuare con abbondanza di frutti per giovani e famiglie.