Villarbasse – «Quanti anni servono per diventare astronauta?»: la domanda più pragmatica per Umberto Guidoni è arrivata da un bambino seduto in prima fila alla conferenza per celebrare i 25 anni del primo italiano nello spazio. Nell’Auditorium gremito, dinanzi a 150 persone attente, Guidoni ha ripercorso le due missioni spaziali a cui ha partecipato: sullo Space Shuttle Columbia nel 1996 e a bordo della Stazione Spaziale Internazionale nel 2001. Numerose le curiosità: lo Shuttle è alto come un palazzo di 20 piani e pesa 2 mila tonnellate, per entrare in orbita impiega 8,5 minuti raggiungendo la velocità di 28 mila km/h, mentre il rientro avviene a motori spenti, come un goffo aliante («i piloti dicono che vola come un mattone»).
L’astronauta ha raccontato come ci si muove e si mangia in assenza di gravità, la preparazione fisica necessaria, come si vede la Terra dallo spazio, mostrando una ripresa notturna in volo sopra l’Italia, tra le città illuminate («chissà qual è Villarbasse?»). Ha parlato di futuro, con il ritorno dell’uomo sulla Luna dopo 50 anni e l’ambizione di raggiungere Marte, con un viaggio lungo 2 anni e molti problemi da superare.
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